La Bioenergetica e la psicoterapia corporea: origini e sviluppi
1- Wilhelm Reich: il concetto di “identità funzionale di psiche e soma”
2- La scoperta della memoria corporea
3- La corazza muscolare-caratteriale: i sette segmenti psicocorporei
4- Alexander Lowen: la Bioenergetica
1- Wilhelm Reich: il concetto di “identità funzionale di psiche e soma”
La psicoterapia corporea ha i suoi inizi negli anni ’20 ad opera di Wilhelm Reich (1897-1957), neuropsichiatra e psicoanalista austriaco, allievo di Freud. Reich pone le basi per il superamento dell’antica dicotomia tra mente e corpo. La contrapposizione di sfera psichica e corporeità nasce da un pensiero filosofico di tipo dualistico, filosofia confermata da Cartesio con la famosa distinzione tra res extensa e res cogitans. Per risanare la ferita inferta all’unità e, allo stesso tempo, alla complessità e alla ricchezza del vivente Reich introduce il concetto di “identità funzionale di psiche e soma”. Un’identità che si esprime nell’unità integrata di corpo e mente: un sistema complesso che comprende tutte le funzioni e tutti i processi vitali dell’organismo umano. Identità funzionale vuol dire che le facoltà psichiche e le funzioni somatiche hanno un’identica direzione e una stessa finalità funzionale: attività con aspetti e ruoli differenti, ma profondamente e assolutamente interconnessi, che lavorano in sinergia. Il principio di identità funzionale di corpo e mente ha dischiuso nuovi orizzonti nello studio dell’essere umano e ha dato slancio alla ricerca e alla creazione di innumerevoli tecniche psicocorporee. Metodi originali e innovativi come la Bioenergetica, la Vegetoterapia, la Psicoterapia Organismica, la Biosistemica, l’Analisi Reichiana e la Psicoterapia Funzionale. Indirizzi teorico-pratici a cui corrispondono diverse scuole di formazione per psicoterapeuti iscritte in Italia all’AICP (Associazione Italiana di Psicoterapia corporea), in Europa all’EABP (European Association for Body Psychotherapy) e negli USA all’USABP (United State Association for Body Psychotherapy).
2- La scoperta della memoria corporea
Altro importante contributo degli studi psicocorporei è la scoperta della memoria corporea: essa è costituita dall’insieme delle tracce delle esperienze passate che si inscrivono in una memoria periferica, operante in tutto l’organismo ma spesso inconscia e che è indipendente dalla memoria centrale, cognitiva e razionale, di cui siamo normalmente consapevoli. La memoria corporea conserva le tracce delle esperienze passate, tracce di percezioni, sensazioni ed emozioni trattenute, intessute e stratificate nel corso del tempo, nel corpo come nell’anima e che possiamo rilevare nella cronicizzazione delle alterazioni di alcune funzioni e aree psicocorporee. Vissuti che si cristallizzano in stereotipie mentali e comportamentali, nei movimenti abituali e persistenti, nelle rigidità e ipertrofie muscolari e nel fissarsi degli atteggiamenti posturali. Secondo le teorie di Reich in ogni essere vivente è presente un movimento di pulsazione organica, ovvero un succedersi di espansione e di contrazione, che procura piacere e benessere e che si esplica compiutamente nell’orgasmo genitale. Di fronte agli attacchi, ai maltrattamenti e alle frustrazioni provenienti da un ambiente repressivo e autoritario ogni organismo reagisce con azioni di contrazione e di chiusura che, se cronicizzate, sfociano in una simpaticotonia cronica, fattore patogeno di tutte le malattie. Gli impulsi sono frenati, le sensazioni e le emozioni sono inibite: una repressione che produce spasmi e blocchi muscolari che impediscono il libero scorrere dell’energia vitale e che col tempo, in special modo nel periodo dello sviluppo, creano un insieme di atteggiamenti persistenti che vanno a formare una specie di corazza. Lo stato cronico di contrazione muscolare provoca anche l’indurimento del carattere. Un irrigidimento di tutto l’organismo che Reich definì “corazza muscolare-caratteriale”: una corazza muscolare che è allo stesso tempo caratteriale.
3- La corazza muscolare-caratteriale: i sette segmenti psicocorporei
Reich descrive la corazza muscolare-caratteriale come formata da segmenti trasversali rispetto al tronco: sette segmenti che agiscono come anelli di contrazione che spezzano la continuità e l’armonia dell’organismo.
♦ Il segmento oculare. I muscoli oculari, della palpebre e della fronte appaiono fissi e bloccati, un’immobilità che reprime l’espressività, la paura, la rabbia e il pianto.
♦ Il segmento orale. In quest’area vengono trattenuti e inibiti il pianto, le urla, il desiderio e la richiesta di suzione e nutrimento.
♦ Il segmento cervicale. La contrazione spastica di questo segmento che comprende collo e lingua crea un distacco dal resto del corpo. Controllo della testa-mente su corpo-sensazioni.
♦ Il segmento toracico. L’immobilità del torace, delle spalle e delle braccia, il blocco e la superficialità del respiro trattengono dentro desideri, conflitti e frustrazioni, inibiscono il protendersi e l’abbraccio. Corrisponde caratterialmente all’autocontrollo e al ritiro emotizionale.
♦ Il segmento diaframmatico. Sede di istinto e passione, per gli antichi anche dell’anima. Il blocco del diaframma impedisce l’espansione e il movimento ondulatorio del respiro verso l’alto.
♦ Il segmento addominale. Sede di emozioni viscerali e fonte di tenerezza, apertura, desiderio, del piacere e del riso. L’addome e l’intestino subiscono ansia, stress e somatizzazioni.
♦ Il segmento pelvico. Il bacino rigido e senza vita impedisce il fluire dell’energia sessuale e il percepire la sensualità e l’eccitazione. Le rigidità sono effetto e causa dell’angoscia del piacere e di sentimenti rabbiosi.
4- Alexander Lowen: la Bioenergetica
Il concetto di “bioenergia” fu introdotto da un allievo di Reich: Alexander Lowen ( 1910 – 2008). Medico e psicanalista è stato direttore dell’Institute for Bioenergetic Analysis di New York. La bioenergia è l’energia dell’intero organismo, la fonte di processi e funzioni che sono alla base della vita e di tutte le nostre attività come essere umani. La bioenergetica parte dal presupposto che ogni individuo disponga di un’energia vitale, essenziale per l’interazione fra corpo e mente e per l’equilibrio di tutte le funzioni psicocorporee. L’energia a cui fa riferimento la bioenergetica è definita nelle discipline orientali Qi (chi), forza vitale. La Bioenergetica è “energia della vita”, energia il cui libero fluire in tutti i processi vitali dona vitalità, forza e benessere all’intero organismo. Il flusso bioenergetico può incontrare tensioni e barriere che si fissano e si cristallizzano creando blocchi muscolari e rigidità posturali, turbamenti mentali e ossessioni psichiche, instabilità e conflitti emozionali.
Con la bioenergetica Lowen allargò gli scopi e le tecniche “del lavoro sul corpo”. Come per Reich anche per Lowen i blocchi muscolari impedivano il libero scorrere dell’energia. Ma oltre alla pressione, alla manipolazione e al massaggio delle tensioni muscolari croniche ideò alcune posizioni di stress che favorivano il rilascio delle contratture e l’insorgere, in particolari distretti psicocorporei, di una sottile e benefica vibrazione.